
Condominio, attenzione ai lavori di ristrutturazione-puntoit.it
Condominio, occhio a certi lavori di ristrutturazione. È importante fare attenzione, perché potresti dover risarcire gli altri condomini.
Una recente pronuncia del Tribunale di Roma ha riaffermato un principio fondamentale in materia di conflitti condominiali legati ai lavori di ristrutturazione: chi effettua interventi edilizi che provocano vibrazioni dannose per le unità abitative confinanti è tenuto a risarcire i danni causati. Questa sentenza, la n. 9702 del 2025, fornisce indicazioni preziose per proprietari, amministratori e imprese edili coinvolti in ristrutturazioni in condomini.
I lavori di ristrutturazione in condominio comprendono una serie di interventi che il proprietario effettua all’interno della propria unità immobiliare o delle pertinenze, come cantine e box. Pur essendo opere private, tali lavori possono avere un impatto diretto o indiretto sulla vita degli altri condomini, soprattutto per effetto di rumori, polvere, presenza di operai nei vani comuni, e, come sottolineato dalla giurisprudenza, per le vibrazioni generate dagli strumenti utilizzati.
Demolizioni di pareti, rifacimento di pavimenti, installazione di impianti o l’uso di trapani e martelli pneumatici sono solo alcune delle attività che possono provocare vibrazioni tali da danneggiare gli immobili adiacenti. Le conseguenze più frequenti sono crepe nei muri o nei soffitti, distacchi di intonaco o piastrelle, lesioni alle tubature, cedimenti localizzati, danni a infissi e serramenti, oltre a disallineamenti di porte e finestre.
Il Tribunale di Roma ha ribadito che, in presenza di danni materiali, è indispensabile dimostrare il nesso causale tra i lavori eseguiti e il danno subito dal vicino. Solo a fronte di una prova chiara e inconfutabile si configura la responsabilità del committente, che dovrà procedere al risarcimento.
Il caso esaminato: come la consulenza tecnica ha fatto chiarezza
Nel giudizio che ha portato alla sentenza n. 9702, un condomino ha citato in giudizio un vicino a causa di lesioni emerse sulle pareti e sulle finestre, attribuendo la loro origine alle vibrazioni degli strumenti edili impiegati durante i lavori di ristrutturazione. Dopo un processo articolato, che ha previsto l’audizione di testimoni e l’incarico di una consulenza tecnica d’ufficio (CTU), è stato accertato che le lesioni erano direttamente riconducibili alle vibrazioni prodotte.

La CTU si è rivelata fondamentale per escludere altre cause, come la vetustà dell’immobile o difetti preesistenti, e per valutare se gli interventi fossero stati eseguiti con la dovuta diligenza e con strumenti idonei a contenere l’entità delle vibrazioni. È emerso infatti che il condomino che aveva effettuato i lavori non aveva adottato le opportune precauzioni, utilizzando macchinari e tecniche che hanno accentuato il rischio di danni.
Il Tribunale ha quindi riconosciuto la responsabilità extracontrattuale ai sensi dell’articolo 2043 del Codice Civile, condannando il proprietario a risarcire il vicino danneggiato.
Precauzioni da adottare per evitare contenziosi
La sentenza sottolinea l’importanza di adottare misure preventive durante i lavori di ristrutturazione, quali:
- l’impiego di strumenti a bassa vibrazione,
- l’utilizzo di tecniche a secco ove possibile,
- l’evitamento di demolizioni massive e non necessarie.
Queste accortezze non solo tutelano la sicurezza e l’integrità degli immobili confinanti, ma prevengono anche possibili azioni legali e obblighi di risarcimento.
In definitiva, questa pronuncia rappresenta un monito chiaro per i proprietari che intendono effettuare lavori importanti in condominio: la diligenza e l’adozione di tecniche idonee non sono solo una buona pratica, ma un vero e proprio dovere per evitare di incorrere in responsabilità civili onerose.