Potrai andare in pensione prima - puntoit.it
Grandi novità per tutte le lavoratrici italiane, che dal prossimo anno potranno accedere alla pensione con largo anticipo.
Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, i riflettori tornano a puntarsi su un tema tanto atteso quanto incerto, le modalità di accesso alla pensione nel 2026. Tra le misure più discusse c’è ancora una volta Opzione Donna, una formula che, nonostante le sue limitazioni, continua ad attirare l’attenzione.
Ma il suo futuro resta, come sempre, in bilico, soprattutto per chi spera di smettere di lavorare prima della soglia standard. Ma le recenti novità sembrano portare un po’ di speranza a tutte quelle lavoratrici che si avvicina sempre più alla pensione.
La misura ha natura sperimentale e viene prorogata di anno in anno, nulla quindi garantisce che sarà inserita anche nella prossima legge di Bilancio. Il governo ha finora mantenuto la linea del rinnovo annuale, ma nessuno, come si suol dire, può mettere la mano sul fuoco per i rinnovi.
L’attuale regolamento impone che i requisiti vengano maturati entro il 31 dicembre dell’anno precedente, solo in questo modo è possibile accedere al piano pensionistico. Quindi, per andare in pensione nel 2026, servirebbe avere almeno 59 anni già entro la fine del 2025, ma continuare a lavorare fino all’anno dopo.
A meno di una modifica sostanziale della norma, ipotesi al momento remota, si dovrà attendere e sempre più donne si trovano in questo limbo previdenziale. Centinaia di lavoratrici sospese tra il diritto conquistato e la data sfalsata, tutte in attesa che qualcuno metta chiarezza in favore delle future pensionate.
L’età anagrafica è uno degli elementi chiave, ma non è l’unico, servono almeno 35 anni di contributi e l’appartenenza a una delle categorie tutelate. Possono beneficiarne caregiver che assistono un familiare disabile da almeno sei mesi, con un’invalidità superiore al 74%, lavoratrici licenziate o impiegate in aziende in crisi.
La legge introduce un ulteriore filtro legato alla maternità, bastano 59 anni con due figli, 60 con uno e 61 per chi non ha figli. Nel caso la misura venga effettivamente prorogata nel 2026, come si spera, è molto probabile che i requisiti restino identici a quelli attuali.
Negli ultimi anni, infatti, il testo non ha subito grosse modifiche strutturali, limitandosi a un rinnovo tecnico senza aggiornare le statistiche o i limiti. Ma fino alla pubblicazione della prossima legge di Bilancio, tutto resta sospeso, come il fiato di centinaia di lavoratrici che attendono gli sviluppo della legge.